Scrive con vaga grafia, Alessia,
nellaria disadorna senza fiato,
inchiostro rosapesca come lestate
o linoltrata primavera.
Scatta il volo di un gabbiano
e trasale Alessia azzurrovestita
nellaria vegetale della consecutiva
attesa. Sulla scrivania I fiori del male,
sua lezione per la vita e la
scrittura accade dalle mani affilate
come un attimo disadorno
come un bagliore Alessia
alla trentesima poesia
del suo libro per la vita,
pioggia a cadere esteriore
sulle cose senza tempo in segno
di vittoria. A destra il mare
a sinistra una nube bluastra
gioca a farsi ragazza o cavallo.
Epifanie del nulla, a poco a poco
tutto si ricompone, ecco lo squillo
del telefono, la voce di Giovanni.
È il 1984 attesa sgretolata ecco
il primo appuntamento
ci sono il parco, la panchina e le labbra
da baciare.
Raffaele Piazza
Nessun commento:
Posta un commento