lunedì 17 maggio 2021

Recensione - Sapore infinito - Rita Iacomino

 Rita Iacomino – Sapore infinito

Libeccio Edizioni – Livorno – 2021 – pag. 109 - € 14,00



 Rita Iacomino nasce a S. Vito Chietino nel 1950, nel 1966 si trasferisce a Limbiate (MB) dove vive e lavora come impiegata. Ha pubblicato numerose raccolte di poesia e ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti e sue opere sono inserite in più antologie e raccolte. È ideatrice e presidente del Premio Letterario Internazionale “Energia per la vita”, promosso dal Lions Club Rho ed è ideatrice e presidente del Concorso Letterario Internazionale “La girandola delle parole” promosso da Pro Loco Limbiate. È inoltre giurata in vari Premi Letterari Internazionali.

 Sapore infinito presenta una nota dell’autrice nella quale la Iacomino, con un’autodichiarazione di poetica, così scrive: è sapore infinito quell’incanto dell’infanzia che resta dentro, in un angolo dell’anima ad accarezzare il bambino che dorme in ciascuno di noi. Quel sapore infinito di favole, di cose belle, desiderate, sognate, sfiorate…

 Con le suddette parole Rita sembra rifarsi alla poetica del fanciullino di pascoliana memoria e nelle stesse parole della poetessa si manifesta implicitamente il riferimento al senso dell’empatia fortissima con la realtà che solo i poeti e i bambini conoscono, quella capacità spontanea del fondersi con il mondo esterno e assaporare magicamente e felicemente l’attimo che va oltre lo spazio e il tempo lineare e dal quale come da una ferita sgorgano gli stessi versi.

 Poesia che salva la vita, quindi, con lo scatto e scarto memoriale.

 La raccolta presenta una prefazione di Rodolfo Vettorello densa e ricca di acribia.

 Da notare che tutti i componimenti a livello strutturale sono centrati sulla pagina, elemento che attraverso il ritmo sincopato ne accentua la suadente musicalità che bene s’intona all’idea di favola della quale si diceva.  

 Un poiein che trepidamente si apre all’ottimismo nel credere dell’autrice nell’amore e nei sentimenti e la solarità pare illuminare queste composizioni controllate e calibrate.

 Canzoniere e poemetto amoroso si può definire il volume per la sua unitarietà stilistica e formale e contenutistica e pare che l’amore che si realizza attraverso le parole che l’io-poetante lancia al tu sia felice perché ricambiato.

 Dal dolce stil novo a Pablo Neruda da Dante a Montale lo stesso amore per una persona è uno dei leit motiv della produzione poetica di ogni tempo e anche Leopardi e Cesare Pavese hanno scritto poesie d’amore.

 Nell’iniziale poesia eponima l’amore, che è anche amore per l’amore stesso, si fa anche sensoriale e sensuale quando al tu, del quale sono detti pochi riferimenti, la poetessa dice che il suo profumo è rimasto incollato sula sua sciarpa blu mentre la donna è ancora accarezzata dal suo respiro.

 Tutte le composizioni sono strutturate in strofe e il procedere della versificazione in ogni componimento non è in lunga ed ininterrotta sequenza ma procede per frasi staccate.

 Tutto pare essere improntato ad un’educazione sentimentale nel suo farsi esercizio di conoscenza.


 Raffaele Piazza

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